Cambiare il mondo in un mese

La mia idea è nata mentre ero in fase rem e pensavo a come poter cambiare il mondo.
La risposta è la più ovvia e quella che ci insegnano fin da bambini: con piccoli passi.

Come possiamo affrontare la sfida più grande (la totale libertà di espressione e identità) se non iniziamo da piccole sfide? Pensiamoci tutti, anche a scuola ci hanno insegnato che per poter comporre una frase dobbiamo prima imparare le lettere o che prima di poter andare in bicicletta dobbiamo prima andare con le ruote.

C’è un motivo se partiamo dalle basi per andare solo successivamente a cose più complesse.

E quindi, pensate a un piccolo lasso di tempo, che vada da un minimo di una settimana fino a un massimo di un mese ( a meno che l’esercizio non vi faccia sentire liberi di esprimere voi stessi, in tal caso potete fare l’esercizio che vi proporrò anche per tutta la vita). Lo scopo è di andare contro gli stereotipo di genere per un tot di tempo!

Ovviamente però se una persona vuole andare contro lo stereotipo del pelo, un ragazzo dovrà depilarsi mentre una ragazza no. Una ragazza depilata non va contro uno stereotipo di genere e lo scopo finale è eliminare gli stereotipi di genere.

Vi lascio qui una piccola lista di cosa potete fare.
Se sei visto/a/* agli occhi della società come una ragazza, indipendentemente dalla tua identità di genere, potresti fare queste cose:
-non depilarti
-non truccarti
-vestirti con indumenti del reparto maschile
-non farti le sopracciglia
-non usare il reggiseno
-farti un taglio corto (anche se al giorno d’oggi il taglio di capelli non è più molto stereotipato)
-scrivere in una maglia o in un braccialetto, nello zaino di scuola ecc… “«Donne non si nasce, lo
si diventa»” o “Essere «uomo» o «donna» non è una
condizione predeterminata ma è un divenire,
un essere che è sempre, attivamente, in
costruzione” non è andare contro uno stereotipo di genere ma è pur sempre portare un messaggio
-mangiando ciò che ti piace senza pensare al peso (ma solo se non hai problemi di salute)
-fare lavori pesanti o aggiustare qualcosa in modo autonomo
-giocare a calcio o basket
-sederti con le gambe non incrociate.

Se sei visto/a/* agli occhi della società come un ragazzo, indipendentemente dalla tua identità di genere, potresti fare queste cose:

-truccarti
-depilarti
-usare indumenti del reparto opposto
-piangere a un film romantico
-fare *l* baby sitter
-cucinare
-andare a fare la spesa
-fare le pulizie di casa
-farti crescere i capelli
-sederti con le gambe incrociate
-andare sui tacchi

Ovviamente sono consapevole che ci siano persone che stirino nonostante siano ragazzi o che ci siano donne sempre struccate. E’ ovvio quindi che se alcune cose già le fate non ha senso farle per un mese. L’importante è portare al mondo una differenza e far capire che non è ciò che abbiamo sotto le mutande che identifica chi siamo.
E sono altrettanto consapevole che il mondo non cambierà in un mese…ma se non si inizia questa battaglia per i NOSTRI diritti come possiamo pretendere di finirla?

-ShiroNith

 

 

Un pensiero su “Cambiare il mondo in un mese

  1. skoliosessualità ha detto:

    Fin dall’asilo ho sempre contestato la divisione in giochi per maschi e femmine. Preferivo quasi sempre giochi e attività stereotipicamente assegnate alle bambine, avevo una bambola e non me ne vergognavo, cucino da quando avevo sei anni e ho imparato a cucire e ricamare dall’età di sette, oltre che svolgere le mansioni di casa come “una brava massaia”. Gli stereotipi e le aspettative di genere non sono mai stati un problema per me, anche se per molte altre persone era motivo di derisione e bullismo, a volte anche violento.

    Piace a 1 persona

Lascia un commento